Termina a Madrid una Vuelta molto combattuta e non priva di polemiche. A me, che l’ho raccontata in televisione su Eurosport, è piaciuta da matti. Dispiace solo essere rimasto con l’urlo in gola per Daniele Bennati e Fabio Felline, una vittoria di tappa se la sarebbero meritata entrambi. A Fabio la soddisfazione di aver sfilato la Maglia Verde della classifica a punti a Alejandro Valverde, felice come non mai per aver finito i tre Grandi Giri ottenendo, oltretutto, ottimi piazzamenti in classifica generale a dimostrazione che si possono fare tutti e tre nella stessa stagione. Quindi in pratica se c’è riuscito lui a fare Giro e Tour a maggior ragione Froome, Quintana e compagnia potrebbero regalarci un Giro d’Italia stellare il prossimo anno, speriamo. L’urlo invece ce lo ha fatto uscire Valerio Conti, figliolo di Franco mio amico/rivale in tante corse da dilettanti e da pro; una bellissima vittoria a dimostrazione di saper fare il mestiere alla grande. Grande Gianluca “brambillino” Brambilla che ha ribadito lo spessore di classe in suo possesso vincendo la tappa decisiva della Vuelta di quest’anno. Qualche cosa magari da rivedere c’è, non mi è piaciuta la regia della corsa spagnola. Molte volte non attenta a quanto succedeva in corsa; in più le riprese dall’elicottero sono state troppo spesso inutili per le immagini proposte da distanza siderale. Anche se, devo dire, sono state migliori delle scorse edizioni. Non mi è piaciuto l’atteggiamento dei corridori che sono andati fuori tempo massimo nella tappa di Formigal, perché non si può, in un gruppo di novantuno, arrivare a cinquantatré minuti dal vincitore in una tappa dura difficile si ma di 118 km. E soprattutto non mi sono piaciuti i pettegolezzi nei confronti di Contador dai vari Quintana, Chaves & co. nell’ultima tappa mentre si festeggiava a suon di Champagne la fine della corsa, rispetto prima di tutto ad un Campione che ha vinto Giro, Tour e Vuelta prima di voi…Asta la vista!
Continue readingUn bel frullato di frutta l’avrebbe preso volentieri Nairo Quintana, magari sotto un ombrellone sulla spiaggia calda di Calpe. Invece ha dovuto subire una sonora sconfitta in una prova contro il tempo che, alla vigilia, lo vedeva molto fiducioso e convinto di non perdere più di un minuto e venti da Chris Froome. Ora un minuto e venti (1’21”) ne ha di vantaggio in classifica prima di una tappa più che mai decisiva per la vittoria di questa Vuelta imprevedibile ed altrettanto bella. E poi c’è “Albertino” che, se fosse il mio amico Giuliani, avrebbe fatto una goduta eccezionale insieme ai miei amici montecatinesi esploratori su questa spiaggia di Calpe per un decennio dove hanno infranto più cuori che bottiglie. Appuntamento alle 12.00 su Eurosport international per la cronaca integrale che deciderà la classifica generale.
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